Vogliamo essere e scegliere persone con cui è bello stare,
persone fidate e congruenti, con l’atteggiamento giusto.
Qui da noi tutto ruota attorno alla persona.
… blackship: relationship matters!
Manutentore di esseri umani e gruppi. Costruisco ponti tra scuola, sport e aziende per crescere valori, talenti e risultati
Cosa vuoi realizzare attraverso blackship? In squadra con blackship mi prefiggo di toccare e far evolvere il mondo della scuola e quello dello sport su larga scala. Sono ambiti fondamentali per la crescita e l’educazione dei giovani e dei più piccoli, generazioni che mi stanno particolarmente a cuore. Dirigenti, docenti, allenatori hanno in mano, oggi, il nostro domani: sono le persone giuste con le quali collaborare per migliorare il futuro
Chi sei? Sono un bambino balbuziente e irrequieto; vivo una vita introversa, ma turbolenta. Ho forti difficoltà a scuola, faccio casino. Fatico a mantenere l’attenzione e probabilmente (all’epoca non si facevano queste diagnosi) soffro di dislessia e discalculia. Seguo un lungo percorso di logopedia all’ospedale infantile della mia città. E sono anche un uomo che oggi interagisce volentieri con altri esseri umani, parla con energia ed entusiasmo davanti a gruppi di persone più o meno numerosi, tiene conferenze e corsi di formazione, insegna. Ecco, sono quel percorso. Lì in mezzo, “da-a”, - per ora -, c’è Marco Cernaz
Motto: “Il legno senza fuoco è solo peso”
Supereroe preferito: Wolverine, perché è saggio e selvaggio; un personaggio sui generis che affronta le sfide a testa alta, trasformando ogni battaglia in un’opportunità per far del bene. Per me è un simpatico antieroe che rappresenta il conflitto tra la bestia e l'uomo, la natura selvaggia e il desiderio di umanità
Libro preferito: Due su tutti. Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien nell’edizione con la copertina rossa, edita alla fine degli anni 90, 1366 pagine. Il secondo è Autobiografia di uno Yogi di Paramahansa Yogananda
Film preferito: Interstellar. Rapisce la mia curiosità, commuove la mia incredulità. Incarna il senso della scoperta dell’ignoto, nello spazio e nel tempo, letteralmente
Citazione preferita: Non è la montagna che conquistiamo, ma noi stessi. Sir Edmund Hillary
Cosa ti dà fastidio: Essere costretto a fare cose senza un perché forte per me
Cosa sognavi di fare da piccolo? Il giornalista
Cosa sogni di fare da grande? Ispirare le nuove generazioni a non accontentarsi, a non essere mediocri e a puntare sempre più in alto. A cercare oltre le apparenze, a creare nuovi mondi e nuovi modi di realizzarli
Qual è il tuo talento? Ascoltare. E alle volte, intuire
Di cosa sei grato? Di ogni momento, per quello che è
Di cosa sei fiero? Di essere ancora pervicacemente curioso
Piatto preferito: Il gelato… impazzisco
Sport: A tutt’oggi componente imprescindibile della mia esistenza. Due pratiche “sportive” - se si possono definire tali - su tutte: l’Alpinismo e le Arti Marziali. L’alpinismo è stato il fil rouge di buona parte della mia vita, mi ha segnato. A pari merito con l’alpinismo, ci sono le Arti Marziali: attraverso di esse coltivo la disciplina della costante attività fisica e la buona pratica del viaggio interiore. In età più adulta, quasi per nemesi, l’incontro con gli sport d’acqua come il SUP e il Wing Foil che amo ancora oggi. Tutte pratiche che mi immergono nella potenza degli elementi naturali; mi allenano al Presente e stimolano l’attenzione per ogni minimo dettaglio
Hobby e passioni: Lo studio della filosofia: mi piace trovare il punto di congiunzione tra la razionalità del pensiero occidentale e la sapienza delle vie orientali. La scrittura e la lettura. L’etimologia delle parole. I viaggi in terre inconsuete, fuori e dentro me stesso
Facebook: #MarcoCernaz
LinkedIn: in.MarcoCernaz
E se hai tempo e piacere di sapere altro…
Cosa fai? Sono un trainer e un consulente dal tenore energico e divertente. Formo e armonizzo gruppi di lavoro tenendo sempre due precisi punti di riferimento: l’ecologia personale di ogni individuo coinvolto e l’efficienza dell’intero sistema. Scelgo di essere utile ed efficace nello sviluppo di competenze HR e soft skill per la crescita personale e aziendale. Mi rivolgo con predilezione a realtà e gruppi di lavoro particolarmente complicati e sfidanti.
Cosa hai fatto? Di tutto, sempre con lo sport sullo sfondo. Da bambino sognavo di fare il giornalista. Ho iniziato da teenager andando la domenica mattina di buon’ora a vedere partite di calcio giovanile sui campetti di periferia con block-notes e matita in mano; guardavo i miei coetanei giocare, scrivevo cronache e tabellini sui giornali locali. Poco più che ventenne con alcuni amici ho fondato una Srl, una piccola casa editrice nata per editare un settimanale sportivo che oggi, dopo venti anni di edicola, è una testata giornalistica on line. Di quella Srl, rimango a tutt’oggi Amministratore Unico.
Amavo arrampicare e “andar per monti”, con mio fratello. Avevamo mete molto ambiziose e pochi soldi: per permettermi cime sempre più lontane, raccoglievo sponsorizzazioni, mi occupavo della logistica e dei voli aerei dei membri della spedizione, dei cargo con i materiali, vendevo reportage alle testate del settore. Ho partecipato, organizzato e raccontato spedizioni alpinistiche in Sud America e Asia per diversi anni. La passione per l’avventura mi ha fatto girare mezzo mondo, dalle Alpi all’Himalaya: Perù, Argentina, Kirghizistan, Cina, Tibet e soprattutto il Nepal, che considero ormai la mia seconda patria. Nel 2002, di ritorno da una spedizione in Asia, ricevo una telefonata dalla sede della Triestina Calcio. Pensavo ci fosse un errore, non ho mai giocato a pallone seriamente. Il presidente ha letto un mio reportage sull’ultimo viaggio e vuole incontrarmi! Inizia una collaborazione che doveva essere momentanea… durerà dieci stagioni. Entrato per fare l’addetto stampa e team manager, ho concluso nel ruolo di Direttore Generale. Il passo nella formazione l’ho fatto per precisa volontà di aiutare lo sport di base: nel 2013 mi sono inventato i primi corsi di management, comunicazione e marketing dedicati alle ASD, quelle piccole, quelle del territorio. Da lì a poco l’organizzazione dei primi team building per le aziende ed un susseguirsi di referenze che hanno naturalmente schiuso la strada della consulenza e della formazione in realtà private e pubbliche.
Cosa hai studiato? Ho un diploma di Perito Aziendale e Corrispondente in Lingue Estere conseguito a metà degli anni ‘90. Ho continuato gli studi iscrivendomi alla Facoltà di Scienze Politiche, percorso che ho abbandonato sul finire. Ho intrapreso l’iter per diventare giornalista: dal praticantato, all’esame di idoneità professionale e l’iscrizione all’Albo nell’elenco dei Professionisti. Nei primi anni 2000 ho iniziato a formarmi sulla tematica del management e, nello specifico, del management sportivo (anche all’interno di un percorso strutturato dalla Federazione Italiana Gioco Calcio), scegliendo nello stesso momento di tuffarmi nella PNL e nei suoi derivati. Il calcio professionistico mi ha spinto a studiare ossessivamente e applicare quotidianamente strategie, metodologie e tecniche di management sportivo. In quel contesto mi sono appassionato alla Programmazione Neuro Linguistica che, all’epoca, non era ancora così conosciuta alle nostre latitudini, men che meno nello sport. Ho frequentato workshop e corsi in Italia e all’estero e, in particolare, per citare i più recenti: Professional Program in Comunicazione Strategica e Negoziazione (2018), Transformative Learning Theory Degree (2018), Master in HR Management (2019), Master in Change Management (2021), Master in Vendita (ovviamente Blackship!, 2023).
Sposo e applico un approccio long life learning che combina necessità del momento (vedi la rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale), studio metodico, pratica costante e introspezione personale. Lo studio rappresenta a tutt’oggi parte imprescindibile della mia quotidianità.
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